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Andrea Mantegna incisore

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Andrea Mantegna incisore

Andrea Mantegna è pittore e incisore, è l’autore foglio di grafica conosciuto con il nome Zuffa di Deità e Centauri marini.

Mantegna nasce ad Isola di Carturo. Una frazione del comune di Piazzola sul Brenta. In provincia di Padova. Siamo nel 1431. Quando la località era un borgo dell’importante castello di Cartura.

Nel 1963 l’abitato cambiò nome in Isola Mantegna.

Mantegna nel 1441 era a Padova. Impiegato nella bottega di Francesco Squarcione. Pittore e collezionista d’arte. Maestro e padre adottivo di Mantegna.

Nel 1459 vive a Mantova. Località ove muore il 13 settembre 1506.

È nella città di Mantova dove Andrea Mantegna in prevalenza svolge il suo lavoro di incisore.

È in questa località ove Andrea Mantegna incide la più celebre delle sue stampe.

Il foglio è la Zuffa di Deità e Centauri marini. Una grafica anche conosciuta con il nome Zuffa di dei marini.

La matrice è formata da due lastre separate.

La tecnica impiegata vede l’utilizzo del bulino e della puntasecca. La parte incisa complessiva ha una altezza di 28,3 cm e una lunghezza di 82,6 cm.

Si ipotizza come data di creazione il 1461. Questo anno è probabile ma non certo.

Con sicurezza la realizzazione della stampa è databile in un lasso di tempo compreso tra il  1458 e il 1480.

Il soggetto è con probabilità tratto da un fregio ad affresco presente come parte della decorazione di un palazzo sconosciuto.

La figurazione è complessa. È ambientata in una palude. Gli attori sono impegnati in una strenua lotta.

 

Nella lastra di sinistra troviamo due Dei in sella a cavalli fantastici.

Si stanno affrontando. Uno è armato di mazza. L’altro disarmato. Per offendere si avvale di un fascio di grossi pesci.

Una terza divinità è posta lì vicino. È raffigurata a cavalcioni di un animale di fantasia. Dall’aspetto mostruoso. Con una mano regge la briglia. Con nell’altra un lungo bastone.

Dietro al gruppo.

La figura livida dell’Invidia.

Raffigurata con lo sguardo bieco e il seno arido. Tiene in mano un cartiglio recante il proprio nome e la data 1461.

L’immagine di Nettuno.

Con il tridente in mano. Posta di spalle davanti a uno specchio. Su un piedistallo sporgente dalle acque.

Sullo sfondo. Posto in cima ad una collina. Un piccolo paese turrito. 

 

Nella parte di destra è disegnata la continuazione di questo gruppo.

Un centauro si protegge con un cranio animale dal colpo che un altro centauro barbuto sta infliggendogli. Entrambi sono in compagnia di una Nereide. Una raffigurata di fronte. L’altra di spalle.

Al retro due figure maschili. Raffigurate in piedi.

Quella di sinistra soffia in una buccina. In contemporanea cerca di parare un colpo che l’avversario sta per infliggergli.

Quella di destra è armata di due grossi pesci. Con questi cerca di recar danno all’altra.

 

L’operato di Andrea Mantegna come incisore trova nella composizione della Zuffa di Deità e Centauri marini un tributo all’arte classica.

All’epoca della sua realizzazione l’incisione ha trovato ampia diffusione. Tanto da essere realizzata a bassorilievo. A formare delle formelle di laterizio. Usate per la decorazione delle facciate dei palazzi.

 

Le stampe di Stefano Della Bella

Stefano Della Bella incisore

Le incisioni all’acquaforte del Parmigianino

Nell’immagine. La stampa originale realizzata da Andrea Mantegna intitolata Zuffa di Dei e Centauri marini.