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Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku

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Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku.

Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku.

 

Hiroshige Utagawa. Edo 1797 – 12 ottobre 1858.

È un pittore e incisore. allievo di Utagawa Toyohiro (1773-1829 circa). Autore di stampe raffiguranti attori, guerrieri e cortigiane. Anche se il suo maggiore impegno è rivolto alle immagini tratte dalla natura: fiori, uccelli e pesci e, dopo il 1830, il paesaggio.

É il primo artista giapponese ad impiegare: la prospettiva, le ombre e i colori anilicini importati dalla Germania.

La serie delle Cinquantatre stazioni di posta del Tōkaidō è la sua opera più conosciuta e di certo il suo capolavoro. Il Tōkaidō era una strada che percorreva il Giappone da Kyoto a Edo.

La serie è composta da cinquantacinque fogli, editi dal 1832 al 1834. Comprendono cinquantatre vedute delle stazioni postali collocate lungo l’arteria, più il punto di partenza e quello d’arrivo.

Assieme ai suoi allievi incise oltre ottomila ukiyoe. Muore a seguito di un epidemia di colera.

 

Tōshūsai Sharaku è un mistero.

Compare all’improvviso sulla scena artistica e dopo pochissimo tempo inaspettatamente si eclissa.

Molte sono le ipotesi proposte sulla sua identità ma nessuna di queste si è potuta dimostrare.

É un incisore attivo per circa dieci mesi, tra il 1794 e il 1795. Periodo nel quale produsse oltre centocinquanta stampe e alcuni disegni.

Tutti i suoi lavori sono pubblicati da un solo editore: Tsutaya Jūzaburō.

I fogli raffigurano per la maggior parte okubie di attori del teatro kabuki e solo in minima parte lottatori di sumo e guerrieri.

Escluso le ultime incisioni tutte le altre sono pubblicate usufruendo della preziosa tecnica del kirazuri.

Dove lo sfondo della stampa è realizzato con il costoso processo della mica chiara o scura.

 

La nascita delle incisioni Ukiyo-e.

La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyo-e.

Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

Glossario dei termini inerenti le Ukiyo-e.

Nel’immagine:. Utagawa Hiroshige. Fuochi artificiali lungo il fiume.

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Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai

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Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

 

Gli artisti giapponesi più conosciuti al di fuori del Giappone sono Kitagawa Utamaro (1754 – 1806) e Katsushika Hokusai (1760 – 1849).

 

Sulla vita di Utamaro si hanno poche certezze e si conoscono molteplici informazioni tutte fra loro dissonanti.

É allievo di Toriyama Sekien (1712 – 1788). Visse fin da bambino con il suo maestro. Per questa ragione alcuni pensano che possa essere suo figlio.

Dalla primavera del 1781 adotta come pseudonimo, in giapponese , il nome di Utamaro.

Dal 1783 e per circa cinque anni visse a casa dell’amico ed editore Tsutaya Jūzaburō.

Con lui realizza i suoi primi ed importanti lavori:. Nel 1788, il Libro illustrato degli insetti scelti. Figurato con quindici doppie pagine raffiguranti una pianta in fiore o un frutto. Accostati a uno o più insetti o a rettili.

Sempre nello stesso anno è edito il Canto del guanciale, illustrato da dodici scene policrome erotiche a doppia pagina.

Donne singole o in gruppo sono per Utamaro un soggetto d’ispirazione continua.

Le raffigura in variate occupazioni. Senza trascurare quelle impegnate nelle occupazioni del quotidiano.

Rappresentandole nella loro corporeità, indagandone i sentimenti o le passioni.

Con le illustrazioni del libro:. Hideyoshi e le sue cinque concubine è accusato di insultare la dignità di Toyotomi Hideyoshi. Questa edizione gli procurò dei problemi con la giustizia che gli costarono una condanna alle manette per cinquanta giorni.

 

Hokusai è un artista eccentrico, un kijin, dalla vita avventurosa e complicata da varie difficoltà. Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

Questo suo stile di vita motiva la sua abitudine o forse meglio la necessità di non vivere nello stesso luogo per più di pochi mesi.

Durante la sua vita ha cambiato residenza più di novanta volte e mutò il suo nome d’arte numerose volte.

Solo dal 1798 assume il suo pseudonimo più conosciuto. Quello di Hokusai. Una forma abbreviata di Hokushinsai che significa Studio della stella polare.

All’età di sessant’anni muto il nome in Iitsu e negli ultimi anni di vita lo variò in Manji il vecchio pazzo per la pittura.

Hokusai è autore di molte opere. Le più conosciute ed apprezzate sono i Manga e le raffigurazioni di paesaggio.

I Manga sono una serie di manuali didattici. Pensati da Hokusai come uno strumento per l’apprendimento del disegno.

L’opera è composta da quindici libri. Editi a partire dal 1814. Contiene numerosissime immagini, tutte stampate impiegando tre soli colori: il nero, il grigio e un rosa pallido.

Le illustrazioni sono degli schizzi che compendiano lo stile, la vita e le tradizioni del popolo giapponese.

Questo avviene per mezzo di illustrazioni: di paesaggi, di flora e fauna, di scene di vita quotidiana e appartenenti al soprannaturale.

Alla seconda categoria appartengono le Trentasei vedute del monte Fuji. Edite fra il 1830 e il 1832.

A questa serie appartiene la sua stampa più nota:. La grande onda presso la costa di Kanagawa.

Troviamo anche un capolavoro quale la Giornata limpida col vento del sud.

Dove il monte Fuji è raffigurato di color rosso. Una rappresentazione di un fenomeno conosciuto con il nome di Fuji rosso. Evento atmosferico che con il tempo è diventato un secondo nome con cui si indica questa stampa.

La prima tiratura delle Trentasei vedute del monte Fuji è composta da trentasei stampe. Nelle edizioni successive ne Sono aggiunte altre dieci, portando l’edizione a quarantasei fogli.

Il soggetto della montagna sacra è ripreso e variato in un’altra serie le Cento vedute del Fuji.

Un opera stampata in formato minore e in sumizurie. Composta di tre libri. I primi due editi fra il 1834 e il 1835. Il terzo attorno al 1849.

Il libro ha varie edizioni. Tutte tratte dalle matrici originali.

L’edizione originale dei primi due volumi è impressa da Egawa Tomekichi per l’editore Nishimuraya Yohachi. L’edizione originale del terzo volume è stampata da Sentaro Tomekichi, il figlio di Egawa.

 

La nascita delle incisioni Ukiyo-e.

La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyo-e.

Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku.

Glossario dei termini inerenti le Ukiyo-e.

Nell’immagine:. Kitagawa Utamaro. La donna con il fischietto.

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Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyo-e

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Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyoe.

Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyoe.

 

Molteplici sono gli incisori attivi nell’antico Giappone. Di seguito un essenziale elenco delle figure maggiormente significative nello sviluppo di questa forma d’arte.

 

Hishikawa Moronobu. 1618? – 1694.

Pittore e incisore. É il primo artista che conferisce alla tecnica xilografica una dignità artistica.

Con il suo lavoro nasce la xilografia giapponese moderna. Le sue stampe sono realizzate da una sola matrice incisa in legno. Impressa in color nero e successivamente colorate a mano, principalmente in color arancione. Questa tinta è tipica di questo periodo e chiamata tan.

É autore di rare e per lo più non firmate stampe. Impresse su fogli singoli e di altre che ornano almeno un centinaio di libri illustrati, forse centocinquanta, attribuendogli delle opere anonime. Questi volumi sono per lo più romanzi, una parte dei quali erotici.

 

Torii Kiyonobu I. 1664 – 22 agosto 1729.

Questo artista subisce l’influenza del tipo d’arte affermata da Hishikawa Moronobu.

Assieme al padre Torii Kiyomoto è il fondatore della scuola Torii. Una corrente artistica giapponese ancora oggi operante e attualmente giunta alla nona generazione.

Torii Kiyonobu I, al seguito della famiglia, giunse da Ōsaka a Edo nel 1687.

Il padre è un attore di teatro kabuki e autore di manifesti per il teatro. É in questo momento, con il lavoro di questi artisti che ha inizio la storia artistica della xilografia giapponese. Incisori chiamati primitivi.

Nella scuola Torii operano un gran numero di incisori.

Per la maggior parte autori di stampe con soggetti tratti dal teatro kabuki. Dove gli attori sono raffigurati e impressi con figurazioni audaci e colorate.

La scuola vede l’attività di:. Torii Kiyomitsu (1735 – 1785) e del discepolo. Torii Kiyohiro (? – 1776), attivo dal 1750 al 1765 circa.

Sono loro due a introdurre nella consolidata tematica della scuola dei nuovi soggetti. Con loro si assiste alla nascita delle prime incisioni raffiguranti bellezze femminili.

Questa innovazione si consolidò con Torii Kiyonaga. 1752 – 1815.

Allievo di Kiyomitsu. É il più rappresentativo esponente della scuola.

La sua attività artistica vede l’abbando del convenzionalismo. Una peculiarità dei suoi predecessori.

Inserì nelle sue stampe le figurazioni di paesaggio.

Suddivide la produzione di impressioni della scuola in due tipologie: le raffigurazioni teatrali e quelle di belle donne. Trovando per le prime la rivalità di Katsukawa Shunshō (1780 – 1795) e per le seconde quella di Kitagawa Utamaro (1754 ? – 1806).

 

Sukuki Harunobu. 1725? – 1770. incisori stampe giapponesi Ukiyoe.

É una figura determinante nella storia della silografia giapponese.

Con la sua opera si afferma nelle stampe silografiche la policromia. É  autore di fogli dove le tinte sono scelte con grande cura.

Le sue opere ritraggono giovani donne dall’aria sognante. Preferendo questo soggetto alle raffigurazioni di attrici e cortigiane.

É autore di dipinti, incisioni singole e libri illustrati. Il suo stile influenzò la produzione delle ukiyoe per molto tempo dopo la sua morte.

 

Okumura Masanobu. 1686 – 1764.

É incisore, editore e distributore di stampe e libri. Le sue prime opere risalgono al 1701.

A lui si attribuiscono numerose innovazioni.

Quali:. L’introduzione della prospettiva. L’uso della mica polverizzata nella preparazione dei colori. Le stampe su pietra dette ishizurie. Le stampe pilastro, dette hashira-e. Questa sono delle xilografie lunghe e strette, usate per decorare i pilastri presenti nell’architettura tradizionale delle case giapponesi. Le urushie o stampe laccate e infine le benizurie, delle stampe impresse con due soli colori.

 

Katsukawa Shunshō. 1726 – 1792.

É il fondatore della scuola Katsukawa. Con la sua opera fece venir meno la prerogativa che la scuola Torii godeva nel circuito del teatro kabuki.

Inventa una nuova raffigurazione dell’attore. Dove sono ben presenti ed evidenziati i suoi tratti fisici e caratteriali.

Come all’epoca era in uso, Katsukawa Shunshō raffigura l’attore nel suo ruolo e nella sua posa più conosciuta. Su questi innestata la sua innovativa rappresentazione.

In questo modo fa venir meno lo stile allora in auge che prevedeva l’attore rappresentato con una interpretazione stereotipata ed idealizzata.

Ai suoi allievi e alla sua scuola appartengono due artisti che in onore al maestro assunsero il suo nome.

Sono:. Katsukawa Shunshō, attivo dal 1780 al 1795 e Katsukawa Shunshō, attivo dal 1743 al 1812.

Il primo è autore di ritratti di attori e immagini di bellezze femminili. Quest’ultime sono raffigurate in dittici o trittici e ambientate in un paesaggio. Caratteristica dei suoi fogli è l’uso di un contenuto numero di colori e ampio uso di mezzi toni.

Al secondo è attribuita la nascita delle okubie. Delle stampe nelle quali la raffigurazione del soggetto è ridotta alla sola testa oppure al capo completato dalla parte superiore del busto.

Le grandi teste raffigurate da Katsukawa Shunshō sono a pieno campo. Appaiono fra il 1780 e il 1790. Appartenevano esclusivamente ad attori di teatro kabuki di sesso maschile.

Rappresentano la più interessante novità del periodo nell’ambito delle ukiyoe.

Le prime ōkubi-e raffiguranti delle donne sono realizzate da Utamaro. Su questa tipologia ci fu un intervento governativo che le vietò dal 1800 al 1808.

 

La nascita delle incisioni Ukiyo-e.

La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku.

Glossario dei termini inerenti le Ukiyo-e.

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Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e

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Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

 

Il valore e la qualità della singola opera grafica risente anche del numero di colori usati. Più coloriture successive sono compiute, più aumenta la qualità del foglio grafico e di conseguenza aumenta di valore economico.

Altri espedienti usati dagli stampatori per impreziosire le stampe erano l’uso nello sfondo di polvere di mica, d’oro e d’argento.

Fino all’Ottocento i colori usati nelle stampe sono di origine vegetale.

L’uso di questi materiali rendeva la colorazione sensibile all’esposizione alla luce. Questo col tempo ne provocava un progressivo decadimento.

L’attuale degrado delle tinte non ci permette di avere una reale cognizione dell’originale brillantezza. Di contro, ci può fornire utili informazioni in merito all’epoca e all’autenticità.

A seguito del passaggio della proprietà delle matrici da un editore all’altro, una stampa poteva avere, nel tempo, molte riedizioni.

Ogni impressione si presenta con le proprie caratteristiche.

Si ritiene che una singola edizione è composta da circa duecento fogli. Comunque la tiratura dipendeva dalle esigenze dell’editore o dalla richiesta del mercato.

Le matrici, prima di dare segni d’usura, potevano supportare circa quattromila impressioni.

L’artista soleva comporre le stampe prevedendo l’uso di un singolo foglio. Oppure creava: dittici, trittici, più raramente pentattici.

La composizione è cosi estesa a più fogli. Su questi supporti l’immagine è divisa in parti. La riunione di tutti i in più pezzi di carta stampati forma il soggetto della singola ukiyoe.

Le ukiyoe sono realizzate rispettando delle dimensioni codificate dettate dalle dimensioni dei fogli di stampa.

In questa logica possiamo trovare i seguenti formati:. Koban, misura 16,5 per 11,2 cm. Chūban, 26 per 19 cm. Aiban, 33 per 22,5 cm. Hoso-ban, 33 per 15 cm e Oban, 38 per 26 cm.

L’ hoso-ban è il formato usato nelle incisioni primitive e nella scuola Katsukawa.

In seguito muterà il suo nome in tanzaku. Un termine che indica un formato di stampa ad andamento verticale.

Suddiviso nelle sottocategorie:. Otanzaku, misura 38 per 17,3 cm. Chūtanzaku, misura 38 per 13 cm. Shochūtanzaku, misura 26 per 9,5 cm e Kotanchūtanzaku, misura 33 per 7,5 cm.

La molteplicità dei soggetti rappresentati è classificata con una precisa terminologia giapponese.

I principali generi si chiamano:.

  • Bijin-e. Quando sono stampe che rappresentano belle donne.
  • Shunga. Se rappresentano immagini erotiche.
  • Kachō-ga. Se rappresentano fiori e uccelli.
  • Okubi-e. Se rappresentano un ritratto in primo piano.
  • Onna-e. Se rappresentano un ritratto di donna.
  • Fukei-ga. Se rappresentano una scena di paesaggio.
  • Yakusha-e. Se rappresentano un ritratto di attore.
  • Musha-e. Se rappresentano un ritratto di guerriero.

Una ulteriore suddivisione delle ukiyoe può avvenire in base alla tecnica di stampa.

Solo due esempi:. Karazuri-e. Sono stampe dove una parte dell’immagine è realizzata con la sola pressione della matrice priva di inchiostratura e il nishiki-e. Letteralmente significa stampa broccato. Nata nel 1765. Il termine indica una stampa policroma.

Le differenti coloriture di stampa generano una ulteriore distinzione.

Si chiamano:.

  • Aizuri. Quando il colore predominante è l’indaco in varie tonalità.
  • Beni-e. Indica xilografie stampate in color nero con ritocchi di rosa pallido e lacca.
  • Beni-girai. Sono stampe dove non c’è l’uso del color rosa e i colori dominanti sono il porpora e il giallo o il porpora e il grigio.
  • Benizuri-e. Sono ukiyoe ottenute con i due colori del rosa carico e del verde mela.
  • Kizuri-e. Sono stampe con sfondo di color giallo.
  • Sumizuri-e. Sono incisioni realizzate con l’uso del solo color nero.

La figurazione della ukiyo-e include cartigli e sigilli.

I primi indicano il titolo della stampa e/o la serie a cui appartiene, oppure sono una poesia o forniscono informazioni sulla scena raffigurata.

I secondi specificano l’editore e l’anno di stampa. Nella maggior parte dei casi nelle vicinanze dei sigilli si trova la firma dell’autore.

Dal 1790 le ukiyo-e e i libri sono sottoposti a un sistema di censura preventivo. Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

Da questo periodo in avanti la corporazione degli editori si farà carico di autorizzare tutte le pubblicazioni. Questo avviene a seguito dell’emanazione di leggi più severe e per evitare di incappare in multe.

Questo assenso alla pubblicazione della stampa avveniva apponendo sul materiare impresso il sigillo censorio.

Questo modo di operare, con varie modifiche, rimarrà in vigore fino al 1875.

Le stampe erotiche, gli shunga, sono delle tipologie vietate. Per questo non presentano mai sigilli censori. Un’altra categoria priva di questo sigillo è quella dei surimono.

Durante l’esame di una silografia giapponese sono diversi i fattori che possono fuorviare:.

  • Non sempre sul foglio sono impressi tutte le indicazioni che ci aspettiamo. Non è rara la mancanza di parte dei sigilli.
  • Molti artisti firmavano usando uno pseudonimo.
  • L’allievo è obbligato a firmare come il maestro.
  • La grande frequenza di imitazioni e falsi.
  • Il supporto cartaceo non presenta delle differenze tali da permettere delle diversificazioni o distinzioni.

Le silografie originali dei grandi autori sono rare e costose.

 

La nascita delle incisioni Ukiyo-e.

La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyo-e.

Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku.

Glossario dei termini inerenti le Ukiyo-e.

 

Nell’immagine:.

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La tecnica delle xilografie Ukiyo-e

SHODO KAWARAZAKI – Tsubaki Camelie rosse Red camellias

La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

 

La stampa realizzata con la tecnica xilografica arriva in Giappone grazie ai rapporti con la Cina.

I cinesi sono gli inventori della carta e della stampa.

In Cina si usava la tecnica della xilografica per riprodurre le immagini popolari del Buddha. Queste erano diffuse, in grande quantità, fra i fedeli.

Le stampe religiose di realizzazione cinese arrivano in Giappone in contemporanea all’ingresso della religione buddista nel paese.

Gli artigiani giapponesi si impadroniscono gradualmente della tecnica della xilografia. Questo avviene partendo dalla conoscenza delle incisioni a soggetto trascendente provenienti dalla Cina.

Le ukiyoe rapidamente si affermarono come prodotto di largo consumo dell’emergente e sempre più ricca borghesia cittadina.

Questo successo di vendita al pubblico è agevolato dal loro contenuto prezzo.

In questa mera logica mercantile, i kakemono, i più esclusivi dipinti originali su seta o carta, non sono un ostacolo nella diffusione della stampa. L’acquisto di un opera pittorica originale è incomparabile perché necessita di un esborso di denaro di ben altra entità.

I dipinti e le stampe silografiche sono delle forme artistiche accomunate dal raffinato lavoro artistico che necessita per la loro realizzazione.

Con una sola fondamentale differenza iniziale. Sin da subito sono destinati a due diversi tipi di acquirenti.

Individuati da un diverso potere d’acquisto e da una sensibilità artistica differente.

Le incisioni xilografiche giapponesi sono la risultante del lavoro di più figure professionali. Coordinate dall’editore. Il quale commissiona e dirige il lavoro. 

Questa è la grande differenza con la grafica occidentale. Nella quale l’artista europeo provvedere personalmente all’incisione della matrice. Arrivando, in alcuni casi, perfino alla stampa del foglio grafico e alla sua vendita.

Il pittore giapponese è l’unico dei partecipanti al lavoro a cui è attribuito il merito della creazione della stampa.

A lui spetta la realizzazione del disegno preparatorio, chiamato shitae. A questo scopo si serve della tecnica pittorica dell’inchiostro su carta sottile.

Lo shitae poteva essere anche poco più di uno schizzo. Corredato da note. In questo caso il disegno passava a un copista che lo elaborava e lo completava, creando lo hanshitae.

Dopo l’approvazione degli organi censori, il disegno è consegnato all’incisore che sgorbiava una prima matrice.

Dalla quale, lo stampatore, realizza una iniziale tiratura. Composta di circa quindici copie. Impresse in bianco e nero, chiamata kyogo-zuri.

Su ognuno di questi fogli il pittore interveniva. Al fine di fornire le indicazioni per gli esatti colori da usare in stampa.

A questo punto l’incisore crea una matrice per ogni colore previsto dall’artista.

Il passaggio successivo prevede l’intervento delo stampatore.

A questo professionista spetta il compito più complesso. Quello di far coincidere la stampa di tutti i legni incisi.

Il processo inizia dall‘impressione dalle stesure che richiedevano una maggiore precisione, in genere sono le più piccole.

Il suo lavoro è reso più difficoltoso dall’uso di carta umida. Quest’ultima è usata perchè ha il pregio di trattenere meglio il colore.

Di contro presenta un difetto. Quando il foglio si asciuga modifica leggermente le dimensioni. Processo che va a discapito della precisione.

Il registro di stampa si ottiene con l’ausilio di due elementi impressi:. Un segno a forma della lettera elle maiuscola. Posto in basso a destra. Una linea retta in alto a sinistra.

L’operazione di stampa avveniva con la supervisione del pittore. Il quale forniva indicazioni sulle sfumature e sulle tonalità dei colori da impiegare.La tecnica delle xilografie Ukiyo-e.

La realizzazione delle incisioni originali xilografiche giapponesi richiede l’intaglio di molteplici tavolette in legno. Da stampare su uno stesso foglio di carta. Seguendo un ordine prestabilito.

L’insieme di tutte le tavolette di legno intagliate è la matrice della ukiyo-e.

Ogni tavoletta intagliata corrisponde solo a una parte della stampa. Questa matrice comprende tutte le parti accomunate da un singolo colore.

 

La nascita delle incisioni Ukiyo-e.

Le caratteristiche delle silografie Ukiyo-e.

Gli incisori delle stampe giapponesi Ukiyo-e.

Kitagawa Utamaro e Katsushika Hokusai.

Utagawa Hiroshige e Toshusai Sharaku.

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Nell’immagine:. SHODO KAWARAZAKI. Tsubaki. Camelie rosse.