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Burattini magici e marionette stregate

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Burattini magici e marionette stregate.

 

I burattini magici e le marionette stregate nessuno vorrebbe mai incontrarli sulla propria strada!

Quando non si presentano in questa veste i burattini e le marionette portano alla mente i momenti di spensieratezza.

Ci riportano bambini seduti davanti al teatrino. Affascinati dallo spettacolo. In attesa che la rappresentazione entri nel vivo.

Burattini e marionette testimoniano degli attimi magici vissuti nei primi anni di vita.

Ravvivano il ricordo di un divertimento incontenibile.

Questo ancor di più se i burattini non sono magici e le marionette non sono stregate.

 

Pierre Datelin detto Jean Brioché era un famoso burattinaio.

Un artista da strada che dava vita alle marionette e, sempre per la via, non disdegnava di cavare denti.

Due attività che svolgeva nella città di Parigi.

Il suo vero nome era Giovanni Briocci. Bolognese d’origine. Nasce nel 1576 e decede a Parigi, il 25 settembre 1671.

La fantasia e il carattere allegro lo contraddistinguevano. Queste sue caratteristiche fuoriuscivano dai suoi spettacoli. Contribuendo a consolidare la sua grande notorietà.

Ai nostri giorni è ricordato per una strana storia. Infarcita di magia e stregoneria. Partita dall’acquisto a rate di una nuova serie di marionette.

Queste erano più efficienti e più belle di quelle che stava usando. A dire del venditore adatte a rappresentare i “misteri”.

La trattativa sul prezzo si conclude. Brioché compra le marionette e assume l’impegno di pagare a rate, tutto l’acquistato, entro un anno. 

Se non rispettava il contratto, ad anno scaduto, i burattini sarebbero tornati di proprietà del loro creatore.

Le marionette erano molte belle. Di grande facilità d’uso.

Brioché ben presto rimase piacevolmente sorpreso. Appagato dei suo acquisto,

Cosapevole che quei burattini sono realizzazione di un vero mago.

Gli arti dei pupazzi erano mossi da fili disposti alla perfezione. Questo permetteva alla marionette di compiere dei movimenti estremamente fluidi. 

Durante gli spettacoli le marionette si animavano o almeno creavano quell’illusione. Questo avveniva perchè tutte le estremità compivano degli spostamenti simili a quelli degli uomini.

Il successo per il burattinaio dentista fu sempre maggiore. Tanto che dimenticò pinze e denti per dedicarsi solo agli spettacoli con i burattini.

Il successo dell’artista che manovra i burattini divenne clamoroso.

Arriva il momento di onorare gli impegni. Brioché era uomo avaro. A malavoglia pagò la prima rata.

Il mago costruttore vedendo la ritrosia di Brioché volle metterlo in guardia. Lo informò che aveva chiesto alle sue marionette di vigilare. Avevano il compito di non permettere al burattinaio di non pagare il debito.

Briochè non diede peso a quelle parole.

Riprese le rappresentazioni e portò lo spettacolo delle marionette in molti paesi. I successi e gli incassi aumentavano.

Mise in scena le sue rappresentazioni in località sempre più lontane. In luoghi ove il pubblico mai aveva visto tali spettacoli.

Tra gli spettatori cominciarono a girare voci incontrollabili. Un susseguirsi di ipotesi su quelle figure piccine.

Le chiacchere aumentavano. Si affermava che non erano burattini ma piccoli uomini. Poi gli omini divennero degli gnomi. In fine dei folletti messi agli ordini di Brioché da un incantesimo.

A questo punto succede un fatto inaspettato.

Durante una rappresentazione tutti i burattini prendono vita. Iniziano a muoversi autonomamente. Ignorando i comandi del burattinaio. Giravano liberi. Saltellavano. Litigavano. Nessuno riusciva a fermarli. Una sarabanda infernale!

Era indubbio che i burattini erano creature magiche.

Da questo a giungere all’arresto di Brioché fu un attimo. L’accusa era di esercitare la stregoneria.

Per tutti le marionette ora erano dei piccoli diavoli. Agli ordini di un demone. Venuto a patti con il burattinaio.

La sentenza è proclamata con rapidità. Burattini e burattinaio al rogo. Per Brioché sembrava arrivata la sua fine.

La fortuna volle che in quel paesino giungesse un divertito spettatore. Facente parte del pubblico di una rappresentazione tenuta da Brioché tempo prima a Parigi. L’uomo svelò il mistero dei fili. Quel meccanismo alla base dei movimenti di ogni burattino.

Brioché è liberato. Il burattinaio in fretta e furia raccolse i suoi averi e partì.

Questa volta non per un’altra rappresentazione ma per saldare il debito con il costruttore delle marionette.

Brioché continuò a girare. Portando in giro il suo spettacolo. Evitando di contrarre debiti.

 

I burattini sono ereditati dal figlio François Datelin. Chiamato Fanchon Brioché.

Le sue rappresentazioni ottennero ancora più successo di quelle di suo padre.

I burattini di eredità in eredità arrivarono agli inizi del XX secolo. Quando entrarono in commercio.

Le marionette sono acquistate e suddivise fra due uomini di lettere: Gabriele d’Annunzio e Guillot de Saix.

 

RACCA PAOLO ( AKKAR ) – Burattini e marionette

 

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Nell’immagine. Il casotto dei burattini in Roma. Incisione originale. Incisa e pubblicata da Bartolomeo Pinelli. Datata in lastra 1809. Acquaforte.