Antiche fornaci ceramiche attive a Albissola.
Le antiche fornaci ceramiche attive nel territorio di Albissola sono numerose.
I documenti fanno risalire l’inizio della produzione ceramica ad Albisola all’ultimo quarto del XV secolo.
Da quest’epoca e per lungo tempo si vede a un forte aumento del numero delle fornaci ceramiche attive in questa località. Per questo motivo si assiste all’incremento della quantità di ceramica prodotta e messa in commercio.
Le antiche fornaci ceramiche attive nel territorio di Albissola sono un’importante parte della storia della maiolica ligure e italiana.
La città di Albissola sino al 1615/6 è un unico territorio. Con la sola eccezione di una parte del borgo della marina. Quest’ultima località è di pertinenza della città di Savona.
Dopo quella data avviene alla divisione del comune in due parti indipendenti. Quella di Albisola Superiore e quella di Albissola Marina.
Suddivisione ancora esistente al giorno d’oggi. Con i due comuni entrambi appartenenti alla provincia di Savona. Facenti parte alla regione Liguria. I due comuni assieme formano il territorio denominato delle Albisole.
L’Antico Savona è una tipologia di decorazione della ceramica. Ideata da Giovanni Antonio Guidobono. Nella quale i soggetti sono dipinti in monocromia di color azzurro.
In Liguria il decoro Antico Savona trova una grande fortuna. Tanto da comparire sulla gran parte delle maioliche dipinte dalle manifatture attive nelle città di Savona e di Albisola.
Nella produzione ceramica delle due città liguri è riproposto di continuo. Tanto da diventare il tipico decoro di tutti questi laboratori.
Nella ceramica di Albisola è sconosciuto l’anno esatto della comparsa del decoro Antico Savona.
L’assenza di documenti ci costringe a una datazione ipotetica. Individuata nella prima metà del Seicento.
Ad Albisola la produzione di maioliche con i vari decori dipinti in monocromia azzurra continua sino alla metá del Settecento.
Una delle antiche fornaci ceramiche attive ad Albissola è la fabbrica dei Grosso. Fra tutte la più importante.
Nel 1641, questa fornace ottiene il permesso di apporre sulle sue maioliche il marchio della lanterna.
Un privilegio a loro accordato dal Senato di Genova. Questo per sancire l’eccelenza artistica e qualitativa delle loro ceramiche realizzate in stile Guidoboniano.
Per la produzione ceramica del Grosso è questo un meritato riconoscimento. Di contro è l’inizio della contraffazione del marchio. Falsificazione messa in atto dalle manifatture albissolesi e savonesi coeve.
Le maioliche dei Grosso sono plagiate dai Chiodo di Savona e dai Corradi di Albissola.
Nel 1698 i Grosso cedono la marca della lanterna ai Chiodo di Savona.
I Corradi sono una famiglia di ceramisti liguri.
Il cognome si presenta con varianti. Lo si trova mutato in: Conradi, Conrado e Corrado.
La loro fornace è attiva ad Albisola. Dove inizia la sua opera dal 1589. Per giungere sino alla metà del Settecento.
Bernardo Corradi introduce nel laboratorio ceramico la decorazione in stile Guidoboniano.
È autore di maioliche che imitano i decori e i colori caratteristici della manifattura Chiodo. Abusivamente poste in vendita apponendovi la falsa marca privilegiata della lanterna.
Questa illecita attività operata da Bernardo Corradi spinge Paolo Chiodo e Agostino Peirano ad intentare un’azione legale. Alla quale fece seguito il sequestro della bottega del Corradi. Avvenuto il 28 maggio 1715.
Altri apparteneti di rilievo alla famiglia sono: Nicola e Domenico Corradi.
Il primo è attivo a Torino. Presso la manifattura del Regio Parco. Fornace aperta nel 1646. Dal genovese Giovanni Giacomo Bianchi.
Il secondo si trasferì in Francia. Stabilendosi nella città di Nevers. Qui adottò il nome di Conrade e aprì una manifattura ceramica.
Un’altra famiglia di ceramisti liguri sono i Salamone.
Il capostipite è Agostino. Maiolicaro attivo dal 1576.
Gerolamo Salamone è autore di maioliche di stile Guidoboniano.
Ceramiche caratterizzate dall’alto pregio della decorazione e dalla elevata qualità.
La migliore produzione della fornace dei Salamone data dalla fine del Seicento sino al primo quarto del Settecento.
I Pescetto o Pescio sono un’altra famiglia di maiolicari.
Attivi dalla fine del XVI sino agli inizi del XIX secolo.
Autori di decorazioni in momocromia turchina. Qualche volta ravvivate con pennellate di color verde e giallo ocra.
Alcune loro ceramiche raffigurano scene di caccia con l’impiego dei cani.
I Siccardi realizzano maioliche di stile Guidoboniano.
La loro è una vasta produzione. In genere non molto accurata.
Queste ceramiche sono dipinte in monocromia turchina. Sono caratterizzate da una tonalità del colore più intensa rispetto le altre fabbriche liguri.
La tipica decorazione è a vignette istoriate e paesisitiche.
Le antiche fornaci ceramiche attive a Albissola annoverano la manifattura Levantivo.
Produttrice di maioliche di alto livello per qualità e decorazione.
Fondata nel primo quarto del Settecento. Per il volere di Andrea Levantivo. Pittore specializzato nella decorazione a vignette.
I Guidobono e il decoro Antica Savona in bianco e blu
I decoratori di maiolica a Savona