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La Neofinetia falcata l’orchidea del samurai

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La Neofinetia falcata l’orchidea del samurai

La Neofinetia falcata è un’orchidea per lungo tempo rimasta appannagio dei soli samurai.

Scopriamo dunque che anche i samurai avevano il pollice verde.

Come si addice a una casta di guerrieri non potevano dirigere i loro sforzi verso tutte le forme del mondo vegetale. Anche in questo caso lo spirito del bushido era rispettato.

Un solo fiore. La Neofinetia Falcata. Un’orchidea di piccole dimensioni e di grande bellezza.

Per la sensibilità occidentale non è altro che una delle tante varietà di orchidea in commercio.

Facilmente reperibile. Dal costo contenuto.

Non è così nella terra del Sol Levante. Dove era e tutt’ora è un simbolo.

Una pianta di alto rango e altamente considerata. Dalla storia unica.

Ienari Tokugawa fu undicesimo Shogun del Giappone. Ha retto le sorti del paese dal 1773 al 1837.

Il suo grande amore per questa orchidea lo fece diventare un fervente collezionista. La sua raccolta era ragguardevole. Degna del suo rango. Composta da duecento esemplari.

La coltivazione di questa orchidea era permessa solo nelle abitazioni dei samurai.

I feudatari non si allontanavano dai loro gioielli verdi. Le piante erano parte usuale del bagaglio da portare durante gli spostamenti periodici verso Edo, l‘odierna Tokyo.

Questa usanza ben aiuta a spiegare il soprannome di Orchidea dei Samurai.

E’ lecito chiedersi come mai una casta guerriera abbia trovato assonanza con un’orchidea.

La spiegazione risiede nell’aspetto del fiore. Una forma ben nota ai samurai. Da loro identificava come una raffigurazione del Kabuto, l’elmo da guerra.

Era assegnato anche all’impianto nel vaso un valore simbolico.

Quando ben eseguito rappresentava simbolicamente il coraggio e la corretta formazione del bushi.

In Giappone questa orchidea è chiamata Fuuran.

Abbreviazione del più completo nome Keiran Ichimei Fuuran. Termine che possiamo tradurre in Orchidea del vento. Nome ancora usato per definire la pianta nella forma più comune in natura.

Il nome scientifico è Neofinetia Falcata. Ci dice che appartiene al genere Neofinetia.

Per molto tempo rappresentato dall’unica varietà, la Falcata.

Nome che sta ad indicare la curvatura dello sperone del fiore. Forma ripresa anche dalle foglie.

Nel 1996 si è aggiunta una seconda specie la Richardsiana. Caratterzzata da uno sperone più corto. La pianta cresce spontanea in Cina e Korea.

La terza specie è del 2004. É la Xichangensis. Una varietà ancora in dubbio. Se confermata si caratterizza dallo sperone corto. Diretto sul davanti e con fiore tendente al rosa.

La Fuuran fiorisce in estate. Il fiore comunemente è di colore bianco. Profuma la sera ed è dotato di un lungo sperone.

Quest’ultimo misura dai quattro ai sei centimetri nella varietà Falcata. Un centimetro nella varietà Richardsiana.

La lunghezza dello sperone è dovuta alle caratteristiche dell’insetto impollinatore, una farfalla notturna.

Solo con il periodo Meiji, 1868 – 1912, la coltivazione di questa orchidea ha potuto svincolarsi dall’appannaggio dei samurai. Da allora le Fuuran poterono essere possedute e coltivate da chiunque.

I ricchi commercianti dell’epoca influirono sul prezzo delle piante. Tanto da far aumentare in modo considerevole il valore.

Con il loro interesse inizia un’autentica mania ancora esistente. Impersonificata dalla associazione orchidofila Nihon Fuukiran Kai. Società Giapponese delle Neofinatie.

L’amore dei giapponesi per le forme atipiche è noto. Questo è ben rappresentato dal fortunato reperimento in natura di una pianta di Fuuran con fiori o vegetazione differenti dalla forma conosciuta e comune.

Questo esemplare atipico è posto sotto accurata osservazione. Coltivato con cura e se mantiene la variante è elevata a Fuukiran.

Attualmente in questa categoria ne esistono registrate 171 varietà.

Il loro elenco viene pubblicato seguendo la composizione tipica delle locandine stampate per i tornei di Sumo. Il nome delle Fuukiran è impresso con lo stile riservato ai nomi dei lottatori.

Se volessimo pensare al valore economico di queste varietà potremmo identificarlo con il costo di una casa con giardino.

In Giappone e in Cina troviamo raffigurazioni e libri su questa orchidea fin dal XVII secolo.

Il nome Neofinetia deriva dal botanico francese Achille Finet, 1862 – 1913. Uno studioso di orchidee giapponesi e cinesi.

La specie è ufficialmente segnalata da Carl Peter Thunberg. Compare nel suo libro intitolato Flora Japonica. Edito nel 1794.

Saper che le orchidee in Giappone sono coltivate con successo da secoli non è una consolazione. Ed aumenta lo sgomento chi fra noi lotta per far fiorire la propria pianta almeno una volta.

Non consola di certo conoscere dei maldestri tentativi europei del XIX secolo.

Affidiamoci allora alla facile reperibilità e il contenuto costo della forma classica dell’orchidea dei samurai.

Ci permetteranno di scoprire se il samurai nascosto dentro di noi ha il pollice verde.

 

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