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Bashin Umabari o Kankyuto

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Bashin Umabari o Kankyuto.

Bashin Umabari o Kankyuto.

In lingua giapponese Bashin  si scrive con i due kanji 馬針.

Il termine si può tradurre in ago per cavalli. Ad indicare la sua primaria funzione. Quella assunta in ambito veterinario. Dove è di sicuro usato per operare i salassi ai cavalli.

É realizzato in varie grandezze. Tutte con forma simile. É un lungo punteruolo munito di manico. Creato in ferro. Forgiato in un unico pezzo. Composto da una lama appuntita con in entrambi i lati affilati.

In rari casi la lama può assumere una forma che richiama quella dello yari.

All’estremità iniziale dell’impugnatura presenza un foro passante.

Alcuni si presentano in una forma essenziale. Non mancano esemplari che presentano lunghe scritte oppure arricchiti da intarsi in metalli o horimono.

Il Bashin è anche indicato con il nome di Umabari oppure di  Kankyuto.

La scrittura in kanji del secondo sinonimo è  貫級刀. La traduzione del termine corrisponde a Lama per perforare.

Alla funzione primaria la letteratura e forse la fantasia ne ha aggiunte altre.

Si pensa che il samurai possa usare il bashin similmente a un Kogatana, la lama di ridotte dimensioni infilata nella saya della spada.

Entrambi si presentano con dimensioni simili.

Per costruzione l’umbari è più robusto. Il Kogatana presenta un Kozuka decorato.
Indubbio è che in caso di necessità non si può guardare troppo per il sottile.

Si dice che poteva anche assumere un ruolo simile allo Shuriken, il pugnale da lancio.

Certo è una possibilità. Il bashin si presenta bilanciato e pesante. Adatto ad essere scagliato contro un bersaglio.

Incontestabile è la possibilità che a seguito del lancio possa infliggere una ferita al malcapitato. Indubbia la possibilità di procurare una lacerazione che può essere superiore a un semplice impedimento.

La presenza del foro può far pensare alla possibilità che ci possa passare una corda.

Questa costatazione è alla base della interpretazione più cruenta del suo uso.

In Giappone, quando si chiedono informazioni sull’uso del bashin non è raro ricevere proprio questa feroce spiegazione. Un commento molto diffuso e accattivante.

Si pensa che il suo utilizzo è per trattenere e trasportare la testa mozzata del nemico ucciso. Da mostrare in forma di trofeo o anche per dare veridicità al positivo esito della missione compiuta, rassicurando i mandanti.

Non credo sia sbagliato affermare che ricopriva una funzione di attrezzo multiuso. Utilizzo anche avvalorato dalla costruzione in un monoblocco che è garanzia di solidità.

Per questa caratteristica, con molta probabilità, era indossato nascosto e in più di un esemplare.

É probabile che poteva anche essere collocato nel saya al posto al posto del kogai o del kozuka.

Scarne e quasi inesistenti sono le informazioni che si possono reperire su questo oggetto. Non sembra esista nessun antico documento o antica raffigurazione.

 

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