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Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese

Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese

Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

 

Il testo descrive le precauzioni e le da prestare a una lama giapponese. Segue il manuale pubblicato dalla Nippon Bijutsu Token Hozon Kyokai. NBTHK. É tradotto dall’originale in lingua giapponese. Sulla pubblicazione si sono opereate delle aggiunte.

Il popolo giapponese considera le Nihonto una una forma d’arte. Un tesoro nazionale da conservare e preservare. Questo al fine di poter portare rispetto agli avi. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Le Nihonto sono le lame prodotte in Giappone. Tutte solo realizzate seguendo la tecnica tradizionale. Fra queste la spada giapponese è la rappresentativa.

Ammirare la bellezza di una lama richiede molta cautela.

Chi la maneggia deve porre molta attenzione per evitare di ferirsi o ferire qualcuno. Altrettanta attenzione deve essere riposta per proteggere la lama da graffi e dalla ruggine.

 

Per conservare una Nihonto. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Una lama giapponese deve presentarsi in shirasaya o in koshirae. Deve essere riposta e trasportata in una busta in tessuto.

É norma introdurre la spada nel sacchetto di tessuto partendo dalla parte terminale del fodero o kojiri. Tenendo saldamente il saya. Questo per evitare le cadute accidentali.

 

Per trasportare una Nihonto. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Per sicurezza e rispetto il porto della lama avviene tenendo l’arma perpendicolare al terreno.

Il fodero o saya è assicurato dalla sola mano destra. 

La tsuka o manico è rivolto verso alto. La lama è diretta verso il basso. Questo metodo mira a previene pericolosi incidenti.

 

Per estrarre la spada dal fodero.

Per sfoderare la spada dal sacchetto in tessuto o dal saya si deve tenere la tsuka in posizione leggermente più alta del fodero.

La lama deve essere posizionata con il tagliente verso l’alto.

Il palmo della mano sinistra è rivolto verso l’alto e tiene saldamente il saya. La mano destra stringe lo tsuka.

A questo punto, usando una trazione costante, necessita sbloccare l’habaki.

Se questo è ben serrato con il koiguchi necessita molta cautela. Questo per evitare di danneggiare l’apertura del fodero.

Assolutamente sono da evitare movimenti repentini. Probabile causa di ferite.

Sboccato l’habaki, lentamente, si può estrarre completamente la lama dal fodero. Curando che il tagliente non tocchi in nessuna parte il fodero.

 

Per reinserire la spada dal fodero. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Analogamente all’operazione di estrazione, il saya è nella mano sinistra e la tsuka nella mano destra.

Con molta attenzione si posa il dorso della punta della lama nella parte inferiore del koiguchi. La punta della lama si chiama kissaki.

Si allinea il fodero e la lama con il tagliente rivolto verso l’alto.

Con lentezza si reintroduce la spada nel saya. In fine con una leggera pressione si assicura la chiusura dell’habaki al fodero.

 

Manutenzione. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Una lama giapponese necessita di costanti cure. Questo al fine di impedire l’ossidazione della superficie del materiale costituente la lama.

Strumenti per la manutenzione:

  • Mekuginuki. Simile a un piccolo martello. Serve per estrarre il mekugi. Il perno che serve a unire la lama al manico. Il mekugi è in bambù o più raramente in metallo.

  • Uchiko. É una polvere di color bianco. É composta dello stesso materiale dell’ultima pietra usata dal togishi durante l’operazione di forbitura. Per l’uso è avvolta in della carta chiamata Yoshinogami. Poi  riavvolta entro una pezza di cotone di colore bianco o rosso. Con questo cartoccio si colpisce la lama su tutta la sua superfice. Per impatto la polvere attraversa i rivestimenti. Depositandosi su tutta la superficie metallica della lama. La polvere di Uchiko è elimata con della carta sottile.

  • Token Abura. Termine giapponese che si traduce in olio di choji. Un liquido di colore paglierino. Serve per proteggere la lama dalla ruggine

  • Aburagami è una carta molto leggera. Permette di depositare il Token abura sulla superficie della lama.

  • Niguigami è una carta molto spessa e morbida. Usata per rimuovere il vecchio abura, lo sporco e la polvere. Il passaggio della Niguigami asciuga anche la superficie dalla lama.

É buona norma la perfetta pulizia di tutti gli utensili. Questo per evitare che dei residui di polvere o di materiale di durezza elevata siano depositati sulla carta per detergere o per dare l’olio. Queste impurità sono la causa di antiestetiche rigature sulla superficie della lama.

Come avviene la manutenzione della spada. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Servendosi del mekuginuki si estrae il mekugi. Questa operazione permettere la rimozione dell’impugnatura o tsuka.

L’estrazione del nakago dal manico avviene tenendo la tsuka con la mano sinistra. Serrandola con il palmo. Tenedo il mune rivolto verso sinistra. Di conseguenza il taglio è a destra.

La mano destra stretta a pugno picchia sulla sinistra.

I primi colpi devono essere leggeri. Questo per saggiare il fissaggio. Gli altri sono regolati di conseguenza.

Quando il codolo è libero, la lama è estratta con la mano destra.

Due precauzioni.

La prima è di sostituire sempre il mekugi rimosso con uno nuovo.

La seconda è per lame con corto nakago. Un tanto potrebbe fuori uscire al primo leggero colpo. Creando una pericolosa situazione.

Se presenti si levano le seppa e la tsuba. Giungendo all’habaki. Quest’ultimo è rimosso usando i pollici e gli indici di entrambi le mani.

Se oppone resistenza è rimosso colpendolo dalla parte del mune con un martello di legno. Prima, per protezione, necessita averlo avvolto con uno straccio. 

Ora ci troviamo fra le mani la lama nuda. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

La lama è pulita usando la Nuguigami. La carta è appoggiata sul mune e ripiegata fino a raggiungere il tagliente da entrambi i lati.

Partendo dall’habaki, usando il dito indice ed il pollice, si premerà la carta su tutta la lunghezza della lama.

Sempre nello stesso senso. Questo permette di rimuovere il vecchio olio e la polvere.

Una attenzione particolare si deve avere nella pulizia della punta o kissaki. Evitando sia la pressione che la frizione.

Se lo sporco è molto tenace si può usare una garza intinta in alcool puro.

Per battuta stendere in modo uniforme la polvere di Uchigo sulla lama. Ioerazione da compiere su entrambi i lati. Partendo dal forte per giungere al kissaki.

Con un nuovo pezzo di carta rimuovere tutto l’uchigo presdente sulla lama.

A questi punto è possibile ammirare e studiare la Nihonto in tutti i suoi particolari. Verificare la presenza di ruggine, difetti o altri danni.

La lama è ora pronta per la stesura dell’olio con la Aburagami.

La carta è precedentemente intinta con la giusta quantità di Token Abura.

Non troppo abbondante per evitare di sporcare l’ interno del saya. Non troppo scarsa per permettere una stesura uniforme.

La carta è passata sulla lama diverse volte per avere la certezza di avere ricoperto l’intera superficie della lama.

Per rimontare la spada. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Iniziamo reinserendo l’habaki e introduciamo la lama nel fodero. Montiamo ora: la prima seppa-dai, la tsuba, la seconda seppa, la tsuka.

Ora estraiamo la lama dal fodero.

Teniamo la spada per il manico con la mano sinistra. Con la lama rivolta verso l’alto battiamo sul kashira col palmo della mano destra. Questo fino a quando il manico si assesta sul codolo, permettendo il reinserimento del mekugi.

Come conservare la spada giapponese. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Dopo aver acquistato una Nihonto necessitano precauzioni per preservare la lama dall’ossidazione, dalla formazione di ruggine e proteggerla da eventuali graffi.

Per evitare la formazione di ruggine bisogna sottoporre la lama a costanti oliature. Usando lo Token Abura.

La ruggine si crea nei punti dove la lama tocca il fodero. Se il saya è nuovo necessita risagomarlo. Nel caso di foderi al loro interno sporchi e contaminati dalla ruggine è bene sostituirli. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Al koshirae realizzato per poter portare la spada è necessario abbinare una montatura in shirasaya. Una semplice montatura di legno di magnolia.

In quest’ultima veste è preferibile far riposare la lama.

Questo perché qualora la superficie della Nihonto cominciasse ad arrugginirsi. Il fodero di legno può facilmente essere diviso nelle sue due valve e pulito all’interno, per poi essere rincollato. Usando della colla di riso. Non è possibile l’impiego di colle chimiche suk saya e sulla tsuka.

La rimozione della ruggine è lavoro per professionisti. É bene evitare operazioni fai da te.

Quali il distacco dell’ossido usando carta abrasiva o paste diamantate. Queste operazioni possono aggravare la situazione perchè distorgono le geometrie della lama.  Aumentando notevolmente il lavoro del togishi.

A seguito dell’ operazione di forbitura la lama pulita diviene particolarmente vulnerabile alla ruggine. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

Questo per la presenza di particelle di acqua nelle micro porosità dell’acciaio.

La pulitura e oliatura ogni dieci giorni per sei mesi, permetterà la sostituzione dell’acqua con il Token Abura.

Dopo questo periodo la lama ha raggiunto stabilità e il ciclo di pulizia e oliatura può avvenire ogni sei mesi.

La scelta del luogo dove conservare una Nihonto deve essere molto accurata.

Devono essere riposte in ambienti secchi.

In posizione orizzontale, questo per evitare il deflusso del Token Abura lungo la lama e il conseguente accumulo sul kissaki.

Entro scatole di legno o di lacca.

Non devono essere lasciate nella vicinanza di naftalina o canfora che potrebbe essere causa di ruggine.

Si deve tener presente che la parte di legno della montatura richiede un minimo di umidità.

Glossario dei termini giapponesi presenti nel testo. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

  • Abura. La traduzione letterale dal giapponese è olio. Indica una sostanze liquida, grassa e untuosa di origine vegetale.

  • Forbitura. Termine che indica il peculiare modo di lucidare una lama giapponese.

  • Fuchi. Finitura in metallo. Posta all’estremo superiore della tsuka. É in suite con il kashira.

  • Habaki. Collare di metallo che fascia la lama sopra il nagako. Al fine di fissare la lama nel fodero

  • Kashira. Finitura in metallo posta all’estremo inferiore della tsuka. É in suite con il fuchi.

  • Koi Guchi. L’imboccatura per la lama nel saya.

  • Koshirae. Il corredo completo montato sulla lama comprende: saya, tsuka, tsuba e kodogu.

  • Kodogu. Tutti i piccoli oggetti in metallo che completano la montatura della lama.

  • Nakago è il codolo della lama. É la parte della lama che passando attraverso il fuchi e la tsuba si infila nella parte interna della tsuka.

  • Seppa. Rondelle che fanno da fermo alla tsuba.

  • Shirasaya. La montatura di riposo per la lama. Realizzata in legno di magnolia.

  • Tanto. Un pugnale con una lama lunga non più di 1 shaku. Pari a 30,3 cm.

  • Togishi. L’artigiano che realizza la forbitura della lama.

  • Tsuba. La guardia della spada giapponese.

  • Tsuka. L’impugnatura delle lame.

  • Kozuka. Il manico del kogatana.

  • Kogatana. Un piccolo coltellino inserito sul lato interno del fodero.

  • Kozuka hitsu. L’alloggiamento nella tsuba del kozuka.

  • Kogai. Lo spillone portato in un apposito alloggiamento nel fodero. Posto dalla parte opposta del kogatana.

  • Kogai hitsu. Alloggiamento nella tsuba del kogai. Precauzioni e cure da prestare a una lama giapponese.

 

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